Le elezioni USA 2024 sono giunte al termine; dopo una contesa che ha tenuto col fiato sospeso il mondo intero, Donald Trump ha infine trionfato.
Ma cosa ha preceduto questa vittoria schiacciante (al momento della scrittura di questo articolo Trump ha 292 seggi dei 270 necessari per la vittoria, mentre l’avversaria democratica e vicepresidente Kamala Harris è ferma a soli 224 seggi conquistati) ? E cosa succederà ora post-elezioni USA 2024, nel futuro prossimo e in quello a venire? Proviamo a darne un’analisi.
Un nuovo inizio per gli USA nelle Elezioni USA 2024
Quello che inizierà il 20 gennaio 2025 sarà il secondo mandato per il repubblicano Trump, che ha già ricoperto l’importantissima carica di Presidente degli Stati Uniti d’America dal 2017 al 2021, battendo la democratica Hillary Clinton, moglie dell’ex Presidente Bill Clinton (1993-2001). Per la seconda volta, il tycoon ha sconfitto nella corsa presidenziale una donna, che avrebbe potuto essere la prima Presidente USA di sesso femminile in assoluto, in questo caso addirittura di colore.
Inizialmente era il Presidente in carica Joe Biden il rivale di Trump nella corsa alla Casa Bianca. Ma, a seguito di diverse gaffes, come quando a luglio 2024 ha chiamato Zelensky “Putin”, la sua credibilità ha visto un tracollo crescente. Ciò lo ha portato il 21 luglio a rinunciare alla corsa in favore della vicepresidente Harris.
Joe Biden fra alti e bassi fino alla rinuncia alle Elezioni USA 2024
Biden sta uscendo da una Presidenza non facile: nonostante i vari traguardi ottenuti in politica interna, come il calo del tasso di disoccupazione o la lotta al cambiamento climatico, non si può certo dire lo stesso della politica estera. I suoi cattivi rapporti con Vladimir Putin hanno portato ad un’escalation culminata nella guerra in Ucraina, per non parlare dei talebani a Khabul o del supporto a Israele nel conflitto contro la Palestina. Inoltre, l’età molto avanzata, che lo ha reso il Presidente più anziano mai eletto (eletto a 74 anni, ora ne ha 81), non ha contribuito, visti i suoi problemi di salute e le sue ricorrenti figuracce pubbliche, soprattutto nella parte finale del suo mandato. Complessivamente, vista anche la sua poca verve rispetto a Trump, gli statunitensi non se la sentivano di votarlo di nuovo.
Un sequel di Biden: la vicepresidente Kamala Harris
La Harris di fatto nel suo mandato avrebbe proseguito la politica di Biden. Avrebbe lottato per i diritti, ad esempio ripristinando il diritto all’aborto abolito come legge nazionale (lla famosa Roe v. Wade) dalla Corte Suprema nel 2022. Ma avrebbe anche proseguito con il supporto a Israele fornendo armi, cosa che del resto non vede nemmeno Trump contrario.
Trump fra luci e ombre
Il tycoon ha già avuto modo di mostrarsi nel suo primo mandato. Forte dello slogan “Make America Great Again!”, la sua politica si è sempre mostrata notevolmente conservatrice e reazionaria. La decisione più eclatante è stata quella di erigere il muro al confine con il Messico al fine di bloccare l’immigrazione clandestina. Da negazionista climatico, ha inoltre ritirato gli USA dagli Accordi di Parigi per il clima. Da ricordare inoltre le varie accuse accumulate e culminate nella procedura di impeachment, il suo sostegno a teorie del complotto, la sua mancata lotta per i diritti delle minoranze, l’attaccamento al II emendamento sul possesso di armi da fuoco, e la minimizzazione della pandemia del Covid-19. Ma, se in politica interna non ha proprio brillato, in politica estera l’amicizia con leader autoritari come Putin o il nordoreano Kim Jong-Un, con il quale erano presenti tensioni da molto tempo, distese con lo storico incontro a Singapore del 12 giugno 2018.
Insomma, che forse, con lo scenario geopolitico notevolmente compromesso del 2024, Trump, nonostante i suoi molti difetti, possa davvero “risolvere il conflitto in Ucraina in 24 ore”, come da lui stesso affermato?
Qualche altra considerazione
Da questa analisi, ovviamente non dettagliata o di livello facoltà di Scienze Politiche, si può già ricavare qualche prima conclusione di superficie. Biden/Harris e Trump sono molto diversi, essendo anche candidati dei due maggiori partiti politici USA, storici rivali, ma comunque entrambi molto “chiaroscurali”, con pregi e difetti di grande importanza. Biden ed Harris hanno forse dato il loro meglio in politica interna, mentre Trump in politica estera.
Non resta che aspettare il 20 gennaio per vedere cosa farà Trump nel secondo mandato, confrontandolo con il suo primo mandato e il mandato Biden/Harris.
Leonardo